Il legamento crociato anteriore (LCA), assieme a quello posteriore, sono due legamenti all’interno del ginocchio che stabilizzano l’articolazione nei movimenti di antero-posizione della tibia sul femore e nei movimenti di torsione.
Una lesione del legamento crociato anteriore purtroppo necessita di un trattamento chirurgico, perché questo legamento non ha potenzialità riparative da solo.
Ovviamente l’indicazione all’intervento viene ponderata dallo specialista in base alle condizioni generali del paziente, alla sua età, alle sue richieste funzionali e al grado di instabilità residua che la lesione può aver provocato.
L’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore avviene per via artroscopica: mediante due buchini ai lati della rotula viene introdotta una telecamera che visualizza la mancanza del legamento stesso e (dall’altro buchino) degli strumenti che testino la sua instabilità.
Per ricostruire un legamento viene utilizzato un tendine, perché istologicamente i tendini sono come i legamenti. I due tendini più utilizzati sono il tendine rotuleo ed il gracile e semitendinoso (ST-G): nel primo caso il paziente avrà una incisione anteriore tra la rotula e l’apofisi tibiale anteriore (ATA), viene prelevata una bratta ossea / il tendine / e un’altra bratta ossea. Nel caso dell’utilizzo del ST-G il paziente avrà una piccola incisione al di sotto dell’ATA. Una valida alternativa all’utilizzo di un tendine del paziente può essere l’utilizzo di un legamento sintetico.
In tutti questi i casi vengono successivamente effettuati un tunnel tibiale e un tunnel femorale, e il tendine, cioè il nuovo legamento, viene impiantato all’interno dell’articolazione. Viene successivamente fissato prossimalmente (cioè al femore) con un mezzo a sospensione e distalmente (alla tibia) con un vitina (oggigiorno riassorbibile).
L’intervento, della durata di circa 40 minuti, viene effettuato generalmente in anestesia spinale. Viene poi posizionato un drenaggio all’interno dell’articolazione, per far sì che il ginocchio non si gonfi e che il giorno successivo il paziente venga dimesso agevolmente.
Seguirà un importante periodo di riabilitazione: questa fase deve essere intrapresa dal giorno successivo, nel primo mese postoperatorio per tutti i giorni. Il carico viene concesso da subito, senza tutore, e il paziente dovrà indossare delle calze antitromboliche ed effettuare un’adeguata profilassi con eparina basso peso molecolare.
Gli sport da contatto dovranno essere ripresi almeno dopo 5-6 mesi dall’intervento, tempo necessario per permettere una osteo-integrazione del legamento, vuol dire una completa fusione del legamento stesso con l’osso tibiale e femorale.